E’ stato come correre giù dalle scale, calpestando ogni singolo scalino
trattenendo il fiato e sentendo il cuore nelle orecchie, una rampa dopo l’altra.
Una lunga corsa dentro l’oscurità, solo il vento dentro ai polmoni
e l’asfalto una palude pronta ad inghiottirmi.
Girarsi e vedere solo il vuoto di una lunga notte.
E sento il dolore come vetro nelle vene, proseguire è impossibile, mi fermo qui, basta
sotto la luce di un lampione ci sei tu, il sorriso di sempre e una mano tesa per esortarmi.
Siamo io e te, in un intimo abbraccio, aggrappati l’uno all’altra mentre dondoliamo, posso sentire il tuo odore e nel frattempo vedere tutti i ricordi della nostra vita assieme.
Sono sola,
da qualche parte,lontano la neve si distacca da un crinale e avanza incombendo.
Una bambina affonda e si lascia travolgere dal gelo.
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