" Attraverso la penna scavo, per arrivare nel fondo del mio essere, scrivo per essere." Italo Svevo_
"This words are my heart and soul"

...fallen angel...

venerdì 10 aprile 2020

Ho un'immagine impressa nella mia mente oggi: aquiloni, brillanti.
Penso alla Pasqua, al rituale con mio zio, cercare la carta d'uovo più grande,più bella e iniziare l'opera.
Le canne, incollare, il filo:ecco l'aquilone.
Correre per la via dei nonni, non c'era un filo d'aria. Lo trascinavo.
Quella via non più abitata da loro.

E ora ripercorro attimi che dimentico, che inconsciamente voglio scordare.
Gli occhi di mia nonna, pochi mesi addietro, in rianimazione.
Frugavano, in cerca di qualcosa nei miei.
La bocca intenta a masticare il tubo, le labbra secche.
I suoi occhi vagavano nei miei.
So cosa significa perdere qualcuno steso in quel letto, nell'attesa. In quella zona bianca, di nebbia, in attesa.

E poi, nel tardo pomeriggio giungevano le nubi,
foriere di tempesta. L'aquilone volava, forse troppo.
Le mia mani incaute se lo lasciavano scappare, viaggiava per i campi in lontanza. Lo rimpiangevo
Mi biasimavo per non averlo saputo tenere bene, abbastanza forte.
Da qualche parte ci sarà un cimitero di aquiloni fuggiti.

O forse semplicemente, ciò che deve andare,va via, guidato dal vento, sempre più in alto.
Fino a perdita d'occhio

mercoledì 29 novembre 2017

Diario dell’abbandono.
Vivo la vita, mi lascio vivere, oramai ignorata.
Attorno a me è rimasto solo un cerchio di solitudine, 
girandomi indietro per tenderti la mano tu non ci sei più.
Ed eccomi ora, abbandonata, irta su questo trono di rabbia, consumata dal bisogno di bruciare tutto nel dolore.
Guardando il tramonto, consapevole che questa volta non c’è nessuno che mi salva.

mercoledì 11 ottobre 2017

Rieccomi.


Rieccomi qui a scrivere. E’ ritornato il dolore.

Rifletti nello specchio una te stessa che credevi passata,
sei ancora spezzata, alla ricerca dell’ennesimo filo che possa ricondurre a ciò che credevi di essere.
Più grande ma con le stesse fragilità, gli stessi buchi nel petto.
Molti più fantasmi.
Persa nella nostalgia e nella tristezza di ciò che non sarà più.
Crescere ti fa male e uccide sempre una parte di te.
Ciò che rimane ha sempre paura di non farcela.
Credevi di rifugiarti nell’amore, ma non può salvarti da te stessa.
Il tuo posto nel mondo che pensavi di trovare dov’è? 
Ora Non c’è.

giovedì 12 gennaio 2017

Eri felice, con quell’ultimo tassello del puzzle in mano,
tutto sembrava completo,lì sulla carta.
Eri soddisfatta, ti eri illusa di aver capito.
Non avvertivi quel filo di vento, messaggero di tempesta.
E così fu.
Inghiottita dalla tempesta, immersa nella caduta.
Tutte quelle maledette tessere, a fatica sistemate,tutte sputate in faccia,
sei ormai incapace di riafferrarle, mutano davanti ai tuoi occhi: ora sono frammenti di specchi,ora sono frammenti della tua anima:la goia, il dolore, il passato il presente e il futuro.

La bufera ora è dentro di te, è nei tuoi occhi.

mercoledì 22 giugno 2016

Arto fantasma

Ripercorro la stessa strada.
Il paesaggio è lo stesso, ma ormai lo sento distante,
perchè non sono più la stessa.
Mi ritrovo ad aprire porte aspettandomi ogni volta di ritrovarti, ma il tuo posto è vuoto.
Ricalpesto gli stessi passi percorsi un tempo assieme e sussurro il tuo nome. In realtà mi aspetto sempre di rivederti.
Perchè alla fine l’assenza stessa è diventata presenza.
Sei diventato il mio arto fantasma, di cui percepisco perfettamente lo spazio vuoto, verso il quale instancabile continuo a protendere la mano cercandoti.
Sento quel legame fatto di nodi e promesse, che supera sangue, ossa e il visibile…e che si confonde nella nebbia dei ricordi.